Diletta
Ciao amore mio,
sono io a parlarti e, nonostante tutto, ti sento più vicina che mai. Nessuno, e dico nessuno, può capire ciò che eri per me: la mia gemella, una parte di me, l'unica che sapeva capirmi solo da un semplice sguardo, l'unica forza della mia vita.
Quando sei volata in cielo, il mio cuore si è spezzato e l'esatta metà è volata con te, di modo che saremo per sempre insieme. Neanche questo terribile avvenimento può separarci, perché noi siamo collegate, con la mente e con il cuore.
Ti prego continua a guardarmi da lassù, a ridere con me, a piangere nei momenti bui, a consigliarmi cosa è meglio fare in qualsiasi situazione e a farmi capire ciò che mi fa stare bene, perché sì, solo tu sapevi cosa mi rende felice, anche quando non riesco a comprenderlo io stessa.
Ci sarebbero così tante cose da dire, ma sono sicura che tu sappia già tutto.
Ti mando un abbraccio forte e, anche se li odiavi, un mozzico alle tue belle guance.
Ti amo, vita mia.
La tua gemella
Ciao amore mio,
come vanno le cose lassù? Da quando sei volata in cielo, è cambiato tutto; io lo so che tu là in alto stai bene e ti stai godendo la vita che volevi e che meritavi. Sono sicura che c’è un motivo per cui Dio ha deciso di portarti con sé ed è perché tu eri, sei e sempre sarai un’anima speciale, buona e pura, di cui il mondo non è all’altezza. Si, è così: il mondo non poteva avere l’onore di custodire un’anima talmente tanto unica e genuina come la tua. Ho sempre pensato che tu fossi diversa da tutti gli altri, che dentro di te possedessi quel qualcosa che non si può spiegare a parole e che ti contraddistingueva da tutti; e infatti non mi sbagliavo. Ecco perché mi sento tanto fortunata: io ho avuto la possibilità di trascorrere, seppur per poco tempo, momenti e ed esperienze uniche con te. Tu, amore mio, eri così tante cose in un’unica persona.
Siamo sempre state io e te, tu ed io, Diletta e Lisa, Lisa e Diletta; mi ricordo quando da piccole una delle nostre amiche una volta ha detto: “se io dico Lisa, spontaneamente mi viene da dire Diletta, o viceversa”: già da questo banale esempio si può capire quanto eravamo inseparabili. Noi non eravamo due persone, ne formavamo una insieme, con due cuori e due menti, complici in tutto. Se io penso a te, non penso ad un’altra persona, bensì al mio riflesso. Mano nella mano, sempre, noi contro tutto e tutti. Se avevo te, non mi serviva altro. Avevamo il nostro mondo, la nostra realtà parallela, lontana da tutto il resto, in cui rannicchiarci per sentirci veramente bene.
Tu per me eri quella che tutti chiamano “casa”, intesa come un rifugio nei momenti difficili, come un posto di felicità e serenità , in cui ridere insieme e gioire per ogni piccola cosa, ma anche di tristezza e malinconia, perché abbiamo condiviso tutto, sia le cose belle, che quelle brutte, che ci facevano soffrire. Nessuno può capire cosa significava per noi veramente contare l’una nell’altra: ogni problema, ogni preoccupazione, anche quelle più superficiali, le affrontavamo insieme. In questo periodo ho riflettuto su una cosa in particolare: una qualsiasi persona si confida con un’altra a lei cara, di cui si fida, confessandole magari anche particolari che vorrebbe tenere per se; tuttavia sono sicura che tutti hanno sempre qualcosa, piccola o grande, che tengono dentro e che non hanno il coraggio di condividere con qualcun altro, nonostante sia una persona a lei vicinissima. Questo tra noi due non succedeva, non avevamo segreti, nemmeno uno, ci dicevamo tutto, anche le cose di cui ci vergognavamo di più. Sapevamo tutto l’una dell’altra e custodivamo ogni piccolo segreto come fosse un tesoro immenso. L’amore che ci univa e ci unirà per sempre supera tutto: per me eri una mamma, che mi dava consigli e mi aiutava a superare le difficoltà, una cugina con cui sopportare i mille parenti impiccioni, un’amica con cui passare momenti spensierati e divertenti, ma soprattutto una sorella, anzi una sorella gemella, con cui condividere tutto, con cui confidarsi, con cui ridere e piangere, con cui passare giornate intere a non fare niente nella cameretta e semplicemente a parlare per ore, sia della cazzate che delle cose più serie. Non so che darei per un tuo sorriso, un tuo bacio o un tuo abbraccio, non sai quanto mi pento di tutti quei tuoi abbracci che ho respinto, a causa della tua troppa affettività, che però ora mi manca cosi tanto. Ho voglia di sentire la tua voce, la tua risata; ho voglia di vedere le tue guance arrossirsi per l’imbarazzo,i tuoi occhi rivolgersi verso il cielo quando ti arrabbiavi, anche di sentire il tuo pianto, sempre presente e che, quando iniziava, era interminabile.
È dure da quando non ci sei, devo essere sincera, sento come se avessi perso una parte di me. Tuttavia so che tu sei lì, vicino a me e a tutti noi, che ci guardi, guidi e proteggi, solo che non ti possiamo vedere. Ti chiedo solo una cosa: non abbandonarmi mai, ti prego, osservami sempre, anche se da lontano, e in qualche modo fatti sentire, perché ne ho bisogno e perché la magia che c’è tra noi non può essere spezzata da nulla, nemmeno dal cielo, l’unico limite esistente, come dicevi tu.
So che ora ho un compito, ossia quello di portarti dentro di me e vivere la vita qui sulla terra per me, ma anche per te e spero solo di esserne all’altezza. Tu sei con me, in ogni momento e in ogni cosa che faccio e cosi sarà per sempre, te lo prometto anima mia! Ti penso sempre, ogni secondo della mia vita e molto spesso alzo lo sguardo al cielo e, anche se può sembrare stupido, ti cerco tra le nuvole. Ti amo più della mia stessa vita!
Ps: so benissimo che anche li in cielo avrai dato prova della persona speciale che sei, lasciando tutti a bocca aperta.
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-Per sempre la tua metà, Dil